Caltanissetta i lavoratori chiedono garanzie
I dipendenti degli enti di formazione professionale della provincia di Caltanissetta “non ci stanno” e rifiutano energicamente il ruolo di “predestinati alla macelleria sociale” e continuano a non sentirsi rassicurati dal fatto che dal Presidente della Regione Siciliana sia stato pubblicato il decreto integrativo all’ “Avviso 20” che consente loro di evitare (momentaneamente) il licenziamento: chiedono adesso garanzie sul loro futuro e, soprattutto, una formazione professionale «adeguata ai tempi» che consenta all’intero settore di non implodere definitivamente. Ed è a questo fine che ieri mattina hanno dato ad una affollata assemblea unitaria che ha registrato la presenza dei rappresentanti sindacali di Cgil (Gabriella Sollima), Cisl (Alberto Zagarella), Uil (Teresa Paternò), Snals-Confal (Graziella Falcone) e Cobas (Gaetano Piazza), che, assieme ai colleghi, hanno esaminato le prospettive di lavoro, la situazione attuale e l’applicazione della legge 24/76 sulla formazione professionale.
L'assemblea dei LAVORATORI |
Numerosi
gli interventi dei partecipanti, che hanno avanzato diverse proposte
per rilanciare l’intero settore: «Occorre accompagnare una progressiva
riduzione dei dipendenti con politiche di agevolazione all’esodo - è
stato detto da Graziella Falcone - ed è opportuno investire sulla
riqualificazione dei formatori con l’obiettivo di creare nuovo capitolo
umano e sociale creando una nuova politica per la formazione che passa
da un adeguamento della stessa ai bisogni reali del mercato del lavoro
con il coinvolgimento delle associazioni dei datori di lavoro per un
monitoraggio continuo ed effettivo dei risultati conseguiti dai soggetti
formati ai fini occupazionali (immissione lavorativa, tirocini,
abilitazione all’ammissione a corsi di livello superiore) in maniera
tale che se il mercato del lavoro ha bisogno di saldatori o cuochi
diventa assolutamente inutile formare informatici».
«Serve
rivalutare ed evitare il tema del definanziamento della legge 24/76 per
la quale è stato tolto dal bilancio regionale il relativo capitolo di
spesa è stato ancora rilevato da Gabriella Sollima - ha creato enormi
problemi rispetto al tema del cofinanziamento e delle osservazioni
imposte dall’Unione Europea: pertanto occorre riconsiderare questa
legge, aggiornandola ed adeguandola alle esigenze reali, al fine di
rilegittimare i diritti dei lavoratori, a molti dei quali dagli enti
sono state già tagliate le spese per la malattia, la maternità, i
permessi sindacali, etc. ».
E'
stato anche chiesto da Alberto Zagarella e da Teresa Paternò di «creare
immediatamente il catalogo regionale dell’offerta formativa, come
avviene nelle altre regioni, garantendo l’adesione agli effettivi
bisogni di formazione del sistema produttivo regionale, promuovendo
l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, specialmente giovanile e
femminile.
Inoltre
potenziare il servizio di consulenza orientativa attraverso gli
sportelli multifunzionali al fine di limitare al massimo fenomeni di
dispersione scolastica e formativa».
Infine
sugli esuberi strutturali dei lavoratori Gaetano Piazza ha ribadito che
i dipendenti della formazione «non devono essere licenziati, ma
ricollocati attraverso gli strumenti formativi esistenti ai fini di un
reinserimento lavorativo, così come previsto dal contratto di lavoro e
dalla delibera del Governo nr. 350 del 2011».
A
conclusione dell’assemblea al fine di raggiungere questi obiettivi è
stato deciso di dar vita a nuovi scioperi ed iniziative di protesta in
maniera da perseguire dei risultati definitivi e di predisporre una
“piattaforma” contenente le rivendicazioni da proporre al Governo
regionale Crocetta che verrà concordata in una nuova riunione prevista
per lunedì pomeriggio nella sede dell’Ecap Cgil di Caltanissetta assieme
a tutti i dirigenti sindacali della provincia di Caltanissetta.